

Acronimo di Digital Edition of Fragmentary Ancient Greek Tragedy, DEFrAG- Tragedy è un progetto finanziato nel 2014 dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2007- 2013 - APQ Ricerca Regione Puglia nell’ambito dell’iniziativa Future in Research e concretamente intrapreso nella primavera del 2018. Nel 2020 è stata finanziata, ancora da Regione Puglia, nell’ambito dell’iniziativa Research for Innovation, un’estensione del progetto contrassegnata dall’acronimo DESC NET (Digital Edition for the Study of Classics: Navigating Extant Tragedy), che allude alla rete di informazioni a portata di scrivania virtuale che corredano il testo greco e di studiosi chiamati a confrontarsi attorno alle opere edite. A partire dal gennaio 2021, il progetto è inoltre patrocinato e promosso dall’Accordo di Collaborazione Scientifica, di durata quinquennale, tra le Università di Bari, Piemonte Orientale, Trento e Trieste.
DEFrAG-Tragedy mira alla realizzazione di un’edizione critica digitale, dinamica e collaborativa dei frammenti tragici, a partire dall’analisi di una rosa di drammi euripidei scelti in via esemplare. Si tratta, in dettaglio, di un’edizione critica comprensiva di introduzione al dramma perduto, traduzione, analisi metrica dei frammenti tragici e ampio commento filologico-letterario. In rapporto alle edizioni critiche stampate su carta o migrate su supporto informatico, l’edizione nativamente digitale – nel caso di specie, i contenuti sono ab origine codificati in XML/TEI – non può essere stampata senza perdere una parte significativa delle sue funzioni. Lo strumento ha il pregio di rappresentare efficacemente la ‘fluidità’ di testi antichi che, in virtù della propria natura frammentaria, si prestano a essere decifrati in relazione a una fitta trama di connessioni e reinterpretati sulla base delle acquisizioni in costante evoluzione della critica, e, nello specifico, si attaglia perfettamente all’analisi di testi mutili rivenienti da opere di argomento mitico, dotate di un organico sviluppo narrativo e di una definita struttura metrica e formale. DEFrAG ambisce, dunque, a ‘deframmentare’ – ovverosia a rappresentare in modo il più possibile organico – testi che gli accidenti della tradizione hanno reso disorganici.
A regime i risultati raggiunti all’atto della pubblicazione di una data tragedia frammentaria resteranno aperti a interventi di modifica – aggiornamenti o correzioni preliminarmente vagliati e tracciati per cronologia e paternità – coerenti con l’impostazione originaria, operati tanto dall’editore medesimo quanto da utenti accreditati afferenti a qualificati enti di ricerca italiani e stranieri. Con un significativo scarto rispetto alla tradizionale nozione di autorialità e testualità, l’edizione digitale diviene in tal modo un prodotto vivo, perfettibile e dilatabile, oltre che in orizzontale con l’ampliamento del corpus delle tragedie indagate, anche in verticale grazie all’apporto di ‘mani’ diverse nell’opera di revisione continua dei contenuti già diffusi.
Per una più dettagliata descrizione del progetto, delle sue concrete applicazioni e
del modello di codifica si vedano:
S. Castellaneta, N. Rosso, Digital Edition of Fragmentary Ancient Greek
Tragedy (DEFrAG-Tragedy): idea progettuale e modello di codifica,
FuturoClassico» 6, 2020, 153-180.
S. Castellaneta, N. Rosso, L. Savignago, Digital Edition of Fragmentary Ancient
Greek Tragedy (DEFrAG-Tragedy): tre casi di studio, FuturoClassico 7, 2021,
114-142.